Maria, cittadina italiana residente da anni in Belgio, ha due figli e un patrimonio distribuito tra i due Paesi: un appartamento a Udine, un conto bancario a Bruxelles e alcuni investimenti in entrambi gli Stati. Conscia della complessità delle successioni internazionali, Maria desidera pianificare in anticipo la propria eredità per evitare conflitti tra i figli e garantire una gestione semplice e trasparente del suo patrimonio.
Il contesto normativo: il Regolamento (UE) n. 650/2012
Dal 17 agosto 2015, le successioni transfrontaliere nell’Unione Europea sono regolate dal Regolamento (UE) n. 650/2012, che ha introdotto criteri uniformi per determinare:
- La legge applicabile alla successione;
- L’autorità competente;
- Il riconoscimento delle decisioni e degli atti pubblici tra Stati membri;
- Il Certificato Successorio Europeo (CSE)1.
Quale legge si applica alla successione?
In linea generale, la legge applicabile alla successione è quella dello Stato dell’ultima residenza abituale del defunto. Tuttavia, Maria può scegliere espressamente che si applichi la legge italiana, in quanto cittadina italiana. Questa scelta deve essere fatta in modo formale, ad esempio in un testamento.
Questa opzione è particolarmente utile per evitare che si applichino norme belghe (che, ad esempio, non prevedono la “legittima” come in Italia) e per garantire coerenza con le sue volontà.
Il Certificato Successorio Europeo: uno strumento chiave
Il Certificato Successorio Europeo (CSE) è un documento rilasciato dall’autorità competente (in Italia, solitamente un notaio o il tribunale) che certifica lo status di erede, legatario o esecutore testamentario. Il CSE è valido in tutti gli Stati membri dell’UE (eccetto Danimarca e Irlanda) senza bisogno di ulteriori formalità.
Nel caso di Maria, il CSE permetterà ai figli di:
- Dimostrare la loro qualità di eredi in Italia e in Belgio;
- Accedere ai conti bancari;
- Vendere o gestire gli immobili;
- Evitare procedure parallele e conflitti di giurisdizione.
Aspetti fiscali
È importante notare che il Regolamento non armonizza le imposte di successione, che restano disciplinate dalle leggi nazionali. I figli di Maria dovranno quindi affrontare due regimi fiscali distinti: quello italiano e quello belga. Una pianificazione attenta, con il supporto del nostro studio, di concerto con il notaio incaricato, è essenziale per evitare doppie imposizioni o sorprese.
Conclusione
Maria, come molti cittadini europei con legami in più Paesi, può oggi contare su strumenti giuridici efficaci per pianificare la propria successione. Il Certificato Successorio Europeo rappresenta una garanzia di semplificazione, trasparenza e certezza giuridica. Tuttavia, è fondamentale agire per tempo, redigere un testamento chiaro e avvalersi di professionisti esperti in diritto internazionale privato.
Ecco un approfondimento sulla fiscalità della successione per una cittadina italiana residente in Belgio, con beni in entrambi i Paesi e due figli, che ha scelto l’ordinamento successorio italiano, alla luce degli accordi bilaterali per evitare la doppia imposizione.
⚖️ Quadro giuridico e fiscale
- Scelta della legge applicabile
Maria, cittadina italiana residente in Belgio, ha scelto nel proprio testamento di applicare la legge italiana alla sua successione, come previsto dal Regolamento (UE) n. 650/2012. Questo riguarda la distribuzione dei beni, ma non la tassazione, che resta disciplinata dalle leggi fiscali nazionali.
💰 Tassazione della successione: Italia vs Belgio
🇮🇹 Italia
- L’imposta di successione si applica sui beni situati in Italia.
- Per i figli, l’aliquota è del 4%con una franchigia di 1 milione di euro
- Se i beni ereditati superano la franchigia, si paga solo sulla parte eccedente.
🇧🇪 Belgio
- La tassazione è regionale(Fiandre, Vallonia, Bruxelles), con aliquote progressive fino al 30% per i figli.
- Non esiste una franchigia elevata come in Italia.
- L’imposta si applica sui beni situati in Belgio e, in alcuni casi, anche su quelli all’estero se il defunto era residente in Belgio.
🌍 Convenzione Italia-Belgio contro la doppia imposizione
Italia e Belgio hanno stipulato una Convenzione bilaterale per evitare la doppia imposizione, che si ispira al Modello OCSE
1 2. Tuttavia, non esiste una convenzione specifica per le imposte di successione tra i due Paesi. Questo significa che:
- Entrambi gli Stati possono tassare i beni situati nel proprio territorio.
- I beni immobili sono tassati solo nello Stato in cui si trovano.
- I beni mobili (es. conti bancari, azioni)possono essere tassati in entrambi i Paesi, con possibili meccanismi di credito d’imposta per evitare la doppia imposizione.
✅ Strategie per evitare la doppia imposizione
- Pianificazione testamentaria con notaio esperto in diritto internazionale.
- Utilizzo del Certificato Successorio Europeo (CSE)per semplificare il riconoscimento degli eredi.
- Segmentazione del patrimonio: ad esempio, mantenere beni mobili in un solo Paese.
- Richiesta di credito d’imposta in Italia o Belgio per le imposte già pagate nell’altro Stato.
- Donazioni in vita con pianificazione fiscale (in Belgio, le donazioni registrate possono essere tassate meno delle successioni).
🧾 Esempio pratico
Maria lascia:
- Un appartamento a Udine (valore: 400.000 €)
- Un conto in Belgio (valore: 200.000 €)
- Investimenti in entrambi i Paesi (valore totale: 400.000 €)
I figli:
- Pagheranno in Italia il 4% solo sulla parte eccedente la franchigia di 1 milione €.
- Pagheranno in Belgio l’imposta regionale sulla parte di beni situati lì.
- Potranno richiedere un credito d’imposta se un bene mobile è tassato in entrambi i Paesi.
Se vuoi, possiamo aiutarti a:
- Redigere un testamento conforme alla normativa europea;
- Creare una tabella comparativa delle imposte tra Italia e Belgio;
- Simulare un calcolo fiscale per i figli in base al patrimonio.